L’imprevisto: Choma per caso

Un viaggio senza imprevisto non è un viaggio.

A noi è accaduto nello spostamento tra Livingstone e Siavonga.

Ci fermiamo in un’area di servizio per una sosta veloce ma il pullmino non ne vuole sapere di ripartire.

Sarà una cosa veloce. Sarà la pompa della benzina, sarà un cavo che non fa contatto, sarà quel che sarà ogni 10 minuti ci confortiamo dicendo ok vedrete ora riparte.

Nel frattempo io passeggio e compro snack, ma dopo 40 minuti decido di attraversare la strada e vedere cosa c’è oltre. Io voglio stare tra la gente, voglio vedere la vita, quella vera, ed è quello che farò. Ora!

Scopro che siamo a Choma, lo leggo nel cartello di questa deliziosa stazione coloniale. Vi entro e scorgo un meraviglioso mondo antico con gli avvisi scritti col gesso sulla lavagna e decine di persone che attraversano sui binari per andare al mercato.

la foto è sfocata, ma rende l’idea della quantità di persone sui binari

Africa, what else?

Sono felice davvero di questo imprevisto perché finora ho visto la straordinaria natura africana stando seduta comodamente in bellissimi resort internazionali, ma io parto per interagire con gli abitanti del posto altrimenti per me non ha senso mettermi in movimento, così inizio a scambiare chiacchiere e numeri di telefono con persone incontrate per caso.

osservo le bancarelle di frutta e verdura e le attività della gente

Al ritorno vicino al pullmino c’è ancora un consesso di meccanici veri e improvvisati che cercano di risolvere il problema, resto nei paraggi

mi avvicino ai negozi che danno sulla strada e capisco inequivocabilmente che qui amano le donne dai fianchi larghi, come probabilmente dovrebbe essere se ascoltassimo la natura e non la moda: donne che possono partorire grossi bambini sani!

Il pullmino riparte, l’autista stava usando una chiave sbagliata per metterlo in moto: Africa, what else?

Finalmente la sera a destinazione a Siavonga mi aspetta una buona tilapia arrostita e un letto fantasmagorico purtroppo non sufficiente a conciliare il sonno se nella discoteca attaccata suonano fino all’alba!

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