Così recita la scritta sulle spalle di Claudia che osserva lo Steve Biko social center in Bauleni.
Per tutto il tempo questa è stata la nostra parola d’ordine tra realtà e ironia per esprimere le meraviglie che stavamo osservando, tanto da farcela stampare su una maglietta, che ci unirà per sempre nel ricordo di questo straordinario viaggio.
Nessuno avrebbe immaginato che il fulcro di tutta l’esperienza sarebbe stato questa costruzione con colori sgargianti quanto precari, brulicante di vita.
È la sede dell’associazione che ha fondato Diego
In&Out of the Ghetto
Nel nome tutto il programma
In: dentro. Dentro il ghetto, non una mano tesa da fuori ma una quotidiana convivenza e condivisione.
Out: fuori. Uscire fuori rafforzando le proprie capacità, ma non rinnegando sé stessi.
Perché il ghetto non è solo un luogo fisico, ci sono catene mentali da abbattere.
«Il primo passo da fare per l’uomo nero è rendersi conto di chi è; riportare la sua vita dentro il guscio rimasto vuoto; infondergli orgoglio e dignità; ricordargli che è un complice in quel crimine che è l’aver permesso di essere abusato e lasciato che il male regnasse nel suo luogo di nascita. Questa è la definizione di coscienza nera»
Immagino non sia un caso che il centro sia intitolato Steve Biko, l’autore di queste parole ammazzato giovanissimo da chi aveva paura della liberazione dell’uomo nero, e queste sono parole potenti che mirano alla vera e definitiva liberazione dalle catene.
L’associazione è parte del tessuto sociale di Bauleni, Diego il fondatore, Bertha la presidente.
Diego è approdato a questo progetto dopo una vita passata tra scelte quotidiane ed esperienze di volontariato, dall’ascolto dei detenuti in carcere ai bambini soldato.
Seguendo per due anni un missionario nei luoghi più difficili della terra ha capito che quello è l’unico modo di fare volontariato: nessuna carità pelosa, nessun pietismo, non mandare soldi da luoghi lontani e opulenti, ma vivere con e per le persone, perché le persone fanno la differenza e la bellezza è dentro di loro, lui semplicemente la cerca e se ne nutre in uno scambio virtuoso.
Bertha è nata a Bauleni e nell’associazione ha portato tutto il suo vissuto, straordinariamente bello e doloroso.
Il centro è luogo di incontro per bambini e adulti.
C’è una biblioteca, una sala di registrazione, si formano squadre di calcio e ci sono corsi per imparare ad usare i computer.
Miracoli emozionanti creati dai fruitori del centro, con l’aiuto di Africa Sarda
L’associazione risponde ai bisogni della comunità semplicemente ascoltandola.
Per esempio, nello Steve Biko center è nata una scuola perché le mamme vi portavano i bambini, pur non essendo una scuola, allora si sono cercate le maestre, che vengono pagate da quanto le mamme racimolano ogni mese per far studiare i figli.
Perché l’uomo nero non viva di carità, mai più.
Il prossimo progetto, che sta per essere completato è la creazione di una scuola e un mercato dell’artigianato.
Sarà davvero bellissimo vedere queste bottegucce a fianco dell’immenso centro commerciale di lusso dove i ragazzi di Bauleni non sono graditi.
Ho chiesto a Diego se gli posso servire in qualcosa qui, mi piacerebbe tornare e rendermi utile, ha detto che c’è sempre bisogno di qualcosa e io spero di poterci tornare non da turista, ma per mettermi a servizio dell’associazione, perché è vero che a Bauleni piangi due volte, una quando arrivi e una quando te ne vai!