Chi ha letto il mio libro sa che da grande avrei voluto fare l’etologa.
Salvo poi sistemare l’Etologia nella biblioteca dei buoni propositi, la più fornita dell’universo, tra le voci Debellare la fame del mondo e Finire le guerre per sempre.
Ad ogni modo non ho mai smesso di amare il mondo animale ed interessarmi ad esso, ed anche per questo la mia scelta è finita sullo Zambia perché ha un gran numero di parchi nazionali in cui poter fare safari fotografici.
Alloggiamo a Livingstone e iniziamo con un safari nel Mosi oa Tunya National park, lo stesso delle cascate, questa volta ci addentriamo nella foresta fluviale con una jeep, armati di binocolo e macchina fotografica.
Ci imbattiamo anche in un minuscolo cimitero dove sono sepolti i primi coloni.
Le evidenze che comprendo immediatamente sono due: 1 la natura è una macchina perfetta che fornisce a prede e predatori gli strumenti più utili per sopravvivere, primo fra tutti il mimetismo, 2 sentirsi giovani dentro non conta quando i tuoi 11 decimi di vista ormai te li sogni.
Il combinato disposto di questi due fattori produce il risultato che non è così semplice avvistare gli animali come avevo pensato. Ma il bello è proprio qui: aspettare in silenzio il tempo necessario ed essere contenti di quello che si vede anche qualora non raggiungesse le aspettative sperate, perché un elefante o una giraffa ormai li abbiamo visti tutti e se vogliamo vederli senza sbattimenti allora andiamo allo zoo!
La giornata è andata molto bene, a parte aver rotto il binocolo per l’entusiasmo, abbiamo avvistato e fotografato moltissimi animali, il primo che ho incontrato è un facocero che poi è il cugino dei branchi di cinghiali che ogni sera vengono sotto casa mia (aveva ragione Michele: – perché vai in Africa? – Per i safari! – Ma hai tanti safari qua!).
La mia gioia è enorme quando un elefante si para vicinissimo davanti alla jeep, frontalmente, solo dopo ho capito che non è proprio il massimo della sicurezza e che ad aprile scorso e proprio in Zambia un elefante ha ribaltato una jeep di turisti, per ora preferisco restare nella mia beata ignoranza, che, come è noto, è l’unica strada verso la serenità.
Nel parco sono stati reintrodotti i rinoceronti bianchi che, grazie alla scorta dei ranger, riusciamo a vedere mentre dormono, con le loro espressioni buffe e dolci sembrano anche loro totalmente innocui e voglio credere che sia così!
In questa zona ci sono le giraffe e riusciamo a vederle nel loro portamento sinuoso ed elegante mentre le zebre pascolano tranquille dissetandosi nella pozza d’acqua.
Tornando a casa Diego ci dice di guardare le scimmie dalle palle blu e io non ci faccio caso pensando sia uno dei suoi scherzi ma invece esistono: Chlorocebus e hanno davvero i testicoli blu!
Per oggi ho visto tutto!